C’ERA DUE VOLTE IL BARONE LAMBERTO

LIBRO:

C’era due volte il Barone Lamberto


PRODOTTO:
  • racconto (testo autobiografico)
  • vision board (collage)

STIMOLO: 

“[…] il barone Lamberto e il maggiordomo Anselmo volano in Italia con il primo aereo e tornano a chiudersi nella villa sull’isola di San Giulio, a fare certi esperimenti. Passa del tempo e non sono piú soli.
Nelle soffitte della villa, ora, ci sono sei persone che giorno e notte ripetono il nome del barone: – Lamberto, Lamberto, Lamberto… – Lamberto, Lamberto, Lamberto. Comincia la signorina Delfina, continua il signor Armando. Finisce il signor Giacomini, attacca la signora Zanzi. Poi tocca al signor Bergamini, quindi alla signora Merlo, ed ecco di nuovo il turno della signorina Delfina. Fanno un’ora a testa, di notte due ore. – Lamberto, Lamberto, Lamberto… – Lamberto, Lamberto, Lamberto. Alla signorina Delfina, ogni tanto, viene da ridere. Prima di addormentarsi, pensa: «Che razza di lavoro! A che cosa mai potrà servire? I ricchi sono matti». Gli altri cinque non ridono e non si fanno domande. Sono ben pagati, perché ricevono uno stipendio pari a quello del presidente della Repubblica, piú vitto, alloggio e caramelle a piacere. Le caramelle sono per quando gli si secca la lingua. Di che cosa dovrebbero darsi pensiero? – Lamberto, Lamberto, Lamberto… […]”


ATTIVITÀ:

Un vecchio arabo aveva detto al barone che “l’uomo il cui nome è pronunciato resta in vita”.
Nella storia di Rodari il barone Lamberto addirittura ringiovanisce. Nella realtà il significato del proverbio è un altro.
Prova ad immaginare:

  1. Per quali imprese, per quali motivi particolari vi piacerebbe essere ricordati nei secoli a venire;
  2. Per cosa non vorreste essere ricordati;
  3. Chi vi piacerebbe diventare (a chi vi piacerebbe somigliare) e perché.

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