18 Ott 2021

Educare al pensiero? Prendere sul serio il proprio io

Che significa educare ed educarsi al pensare?

Questo il tema affrontato nella mattinata di formazione, vissuta da tutti i docenti dell’Istituto con il prof. Alessio Musio, docente di Morale all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Pensare è scomodo, obbliga a rallentare, mette in crisi: uno che pensa interrompe, si interroga sul significato dell’esperienza, del sapere, della realtà, dei legami.
La libertà non è spontaneità, ma nasce da questa disciplina del pensare, che incontra, conosce, giudica il molteplice della realtà.
Il pensiero sorge, quando la persona si mette in gioco e comincia a prendere sul serio le domande che la vita gli pone; per questo, l’educazione non può ridursi all’addestramento, deve saper introdurre ciascun soggetto in un dialogo profondo e continuo con il proprio io, in un confronto vivo con le criticità e le routine della vita, per poter imparare a scegliere quel che è bene in sé e per la persona.

In questa prospettiva tutto quel che si ripete nelle nostre esistenze e nella nostra biografia nasconde, in realtà, una profonda domanda di novità e la possibilità di andare alle radici delle ragioni del nostro vivere, accettando la responsabilità della propria personale storia.

La mancanza di pensiero è il tratto dominante dei nostri tempi che spingono a vivere di reazioni immediate ed in superficie: questa carenza di riflessione e giudizio è il terreno favorevole di sempre nuovi indottrinamenti e risorgenti forme totalitarie.

Molti altri gli spunti nati dalla relazione del prof. Musio e dal lavoro di confronto con gli insegnanti, che diverranno materiale di approfondimento e consapevolezza nei prossimi mesi.