14 Mag 2021

Progetto Capitan Uncino

Nell’immaginario collettivo che cosa c’è di più spietato e crudele di un pirata, magari con una benda sull’occhio e, perché no, un uncino al posto di una mano?
Arrembaggi, saccheggi, impiccagioni…
E poi quel vessillo nero, col teschio e le tibie incrociate!

Può tutto questo diventare spunto per un progetto che coinvolga ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado?

È la sfida che l’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP) e la Fondazione Vodafone hanno lanciato, insieme ad altre cinque scuole della penisola italiana (di Venezia, Civitavecchia, Fano, Salerno e Porto Cesareo/Gallipoli), anche alla Madonna della Neve di Adro (l’unica che non si affaccia sul mare; però c’è il lago!).
E la nostra scuola ha accettato di buon grado.

Il progetto si ispira al mondo della filibusta, dove vigeva un accordo di mutua collaborazione tra i membri dell’equipaggio. E dove quelli con disabilità – tra gambe di legno, bende sugli occhi e uncini – avevano ruoli e collocazioni utili a bordo, in totale e perfetta collaborazione con i pirati senza disabilità.

Il cuore del progetto “Capitan Uncino: in mare aperto per tutte le abilità” è la costruzione di una vera barca a vela, assemblata e rifinita, sotto la guida di esperti maestri d’ascia, da una ciurma di 30 alunne e alunni della scuola.

Una ciurma fatta come il Codice della Filibusta comanda, col capitano, il nocchiere, il quartiermastro, il nostromo, giù giù fino al mozzo. E poi, tutt’attorno gli altri compagni delle classi seconde e terze, a progettare e realizzare lo stendardo, l’inno, i vari oggetti di bordo che distinguono chi va per mare da chi resta all’asciutto.

Il lavoro era partito l’anno scorso, interrotto troppo spesso dalla “tempesta” della pandemia. Ma, nonostante tutto, siamo arrivati in porto.

Sabato 12 giugno, nel porto turistico di Lovere, si svolgerà la cerimonia del varo della nostra barca, con musica e mini-regate per i giovani marinai.

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